Giudizio immediato per Gian Paolo Bregante, l'ex comandante di navi 72enne che a settembre ha ucciso la moglie Cristina Marini a Sestri Levante (Genova).
Il processo inizierà il 20 maggio, Bregante, difeso dagli avvocati Sara Bellomo e Paolo Scovazzi, nelle scorse settimane ha ottenuto gli arresti domiciliari.
IL CASO
La mattina del 19 settembre 2024, a Sestri Levante, la comunità è stata scossa da una tragedia familiare. Cristina Marini, 72 anni, è stata uccisa con un colpo di pistola dal marito, Giampaolo Bregante, 74 anni, ex comandante di navi.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite domestica. La coppia era nota per le tensioni legate alla salute mentale di Cristina, affetta da una forma grave di depressione e riluttante a seguire le terapie mediche prescritte. L’uomo ha dichiarato ai carabinieri di aver agito "per mettere fine alle sue sofferenze".
L’episodio è stato ripreso da una telecamera di sorveglianza interna installata nell’abitazione, che ha documentato la drammatica sequenza: una discussione accesa, seguita dal gesto fatale di Bregante. Dopo aver sparato alla moglie con una pistola regolarmente detenuta, l’uomo si è recato alla caserma dei carabinieri per costituirsi, confessando il crimine.
Le indagini preliminari hanno confermato la dinamica dei fatti, mentre la comunità è rimasta sconvolta da un evento tanto drammatico. Il 17 dicembre 2024, il giudice ha disposto il giudizio immediato per Bregante, fissando l'inizio del processo per il 20 maggio 2025. Nel frattempo, l'uomo è stato posto agli arresti domiciliari.
Il caso solleva molteplici interrogativi su temi delicati come la gestione della salute mentale, le pressioni all'interno delle dinamiche familiari e la prevenzione della violenza domestica.
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